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Bambini fuori dalla Famiglia - una ricerca ministeriale sugli allontanamenti in Italia e in Europa

Pubblichiamo una ricerca del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che sfata alcuni falsi miti ricorrenti sui mass media In allegato la relazione e le tavole statistiche

Dalla Premessa:

Ciclicamente torna alla ribalta in Italia, anche sull’onda emotiva di fatti di cronaca, il tema dell’allontanamento dei bambini e degli adolescenti dal proprio nucleo familiare e il dibattito si infiamma attorno alle misure di accoglienza che ne conseguono: l’affidamento familiare piuttosto che l’accoglienza nei servizi residenziali. Si parteggia per l’una o l’altra ipotesi a prescindere, spesso perdendo di vista che la disponibilità del più ampio ventaglio di possibili risposte al bisogno specifico di allontanamento rappresenta una risorsa e non certo un limite per garantire il superiore interesse del bambino che, laddove se ne ravvisino le condizioni, deve rientrare al più presto in seno alla famiglia di origine.

E sovente i casi di cattivo funzionamento del sistema dell’accoglienza, che pure si verificano, sono usati strumentalmente, amplificati e generalizzati a dipingere di tinte ancor più fosche una realtà dove indubbiamente non mancano problematiche e criticità. Quasi sempre questa visione allarmante, se non proprio catastrofista, non manca di sbandierare dati, di proporre cifre, di far leva su numeri che poco o niente hanno a che fare con la realtà dell’accoglienza in Italia, o piegare ad interpretazioni forzate, se non del tutto infondate, dati e numeri.

Ma cosa sappiamo davvero dei bambini e degli adolescenti allontanati dalla famiglia in Italia? Quanti sono e come sono distribuiti sul territorio nazionale? Quali sono le loro caratteristiche principali? Prevale l’affidamento familiare o viceversa l’accoglienza nei servizi residenziali? Complessivamente considerato è un fenomeno in crescita o in diminuzione?

Sono alcune delle domande cui si proverà a rispondere in questa nota attraverso le informazioni e i dati raccolti dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali in stretto raccordo con le Regioni e le Province autonome, avvalendosi del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza (di seguito Centro nazionale). Per collezionare le informazioni e i dati necessari alla riflessione, si è promossa e realizzata una specifica attività di monitoraggio quantitativo. Nel 2009, in collaborazione con le Regioni e le Province autonome è stata elaborata una scheda di raccolta dati stabilendo un set minimo di informazioni relative ai bambini e agli adolescenti in affidamento familiare (a singoli, famiglie e parenti) o accolti nei servizi residenziali, che ne indaga la dimensione quantitativa e le caratteristiche principali. Data l’esistenza di differenti normative regionali, l’omogeneità dei dati raccolti è stata garantita attraverso l’utilizzo di un glossario per la condivisione delle definizioni sia per l’affidamento a singoli, famiglie e parenti1 che per i servizi residenziali – facendo perno sulla classificazione individuata nel "Nomenclatore Interregionale degli Interventi e dei Servizi Sociali"

Contestualmente il Centro nazionale, sempre in collaborazione con le Regioni e le Province autonome, ha promosso e realizzato una ricognizione, attraverso interviste in modalità face to face, avente come principale obiettivo la conoscenza e la comprensione degli strumenti di raccolta dati in materia di accoglienza nei servizi residenziali, di affidamento familiare che sono attualmente in uso presso i soggetti competenti, pubblici e privati.